Quali sono gli strumenti più utili per monitorare in autonomia la presenza di crepe nei muri di casa?

Le crepe nei muri di casa sono un fenomeno più comune di quanto si pensi, soprattutto in alcune zone del nostro territorio. Chi non ha mai affrontato questo problema potrebbe restare sorpreso, ma vi assicuriamo che si tratta di una situazione tutt’altro che rara!

In questo articolo vi spieghiamo come è possibile monitorare autonomamente le fessurazioni, tenendole sotto controllo in modo semplice ed efficace.

Crepe nei muri: quando, perché e con quali strumenti vanno monitorate

In questo caso ci riferiamo alle crepe e alle fessurazioni che possono comparire non solo sui muri di casa, ma anche su strutture come recinzioni, capannoni, chiese e simili. Come ripetiamo spesso, quando si notano questi segnali è sempre consigliabile rivolgersi a un tecnico esperto in consolidamenti strutturali o, comunque, a uno strutturista qualificato.

Una volta verificato che non si tratta di crepe pericolose (qui puoi scoprire i 5 indizi per riconoscere le crepe davvero pericolose) per la stabilità della struttura, una delle azioni più corrette da intraprendere è avviare un’attività di monitoraggio, per tenere sotto controllo l’evoluzione del fenomeno.

Comprendere l’evoluzione del dissesto, ad esempio verificando se le crepe si stanno ampliando o se ne stanno formando di nuove, è fondamentale per poter valutare correttamente quali interventi adottare per risolvere il problema.

Per svolgere questo tipo di monitoraggio esistono diversi sistemi, che spaziano da soluzioni molto semplici e, in alcuni casi, rudimentali, fino a sistemi più avanzati e sofisticati.

Elenco di sistemi per monitorare le crepe e le fessurazioni sui muri di casa

Di seguito propongo una panoramica dei principali strumenti per monitorare le crepe nei muri, ordinati per livello di precisione e impegno richiesto. Tutti, ad eccezione dell’ultimo, possono essere utilizzati in autonomia o con un minimo supporto.

  1. Tracciare dei segni di riferimento con una matita per verificare, nel tempo, se la crepa resta allineata o tende a spostarsi (in questo caso è utile anche indicare la data accanto a ciascun segno).
  2. Stuccare le crepe consente, di fatto, di azzerare momentaneamente il quadro fessurativo e di creare una sorta di “spia visiva” utile a capire se le lesioni rimarranno stabili nel tempo oppure tenderanno a riaprirsi.
  3. Applicare dei vetrini in corrispondenza delle crepe: se il quadro fessurativo evolve, il vetrino si romperà, segnalando un movimento in atto. È fondamentale che il vetrino sia ben incollato e di spessore minimo, altrimenti potrebbe non rompersi nemmeno in presenza di un’evidente deformazione.
  4. Installare dei fessurimetri in corrispondenza delle crepe. In questo caso, è consigliabile scattare foto periodiche per monitorare l’evoluzione nel tempo e assicurarsi, al momento dell’installazione, di posizionarli correttamente in posizione zero: durante il montaggio può infatti capitare di spostarli involontariamente.
  5. Incaricare dei professionisti di eseguire monitoraggi di precisione di tipo topografico o sulle lesioni (esistono anche sistemi automatizzati con appositi software e applicazioni per controllo da remoto).

Qual è il metodo migliore per controllare le crepe nei muri?

Naturalmente, i metodi indicati ai punti 4 e 5 sono i più scientifici e affidabili. Tuttavia, il metodo al punto 5 presenta il limite di non poter essere eseguito in autonomia e di avere costi elevati. Per questo motivo lo consigliamo soprattutto in caso di situazioni particolarmente gravi o per edifici di una certa rilevanza e importanza.

In qualità di professionisti, vi consigliamo invece di optare per il punto 4. A nostro avviso, si tratta del sistema che, soprattutto in una prima fase, offre il miglior equilibrio tra vantaggi e praticità:

  • Eseguibile in autonomia: i fessurimetri si acquistano facilmente online o in negozi specalizzati).
  • Esistono in vari modelli (adatti quindi per le situazioni più svariate, come per le crepe angolari ad esempio).
  • Facili da posizionare (con tasselli o, ancora meglio, con colla o gesso).
  • Hanno una precisione più che sufficiente.
  • A differenza del vetrino, questo tipo di monitoraggio delle crepe può essere prolungato nel tempo, permettendo di osservare sia l’apertura che la chiusura delle crepe. È importante ricordare, infatti, che i terreni argillosi possono causare rigonfiamenti durante i periodi piovosi, che in alcuni casi possono anche far richiudere temporaneamente le fessurazioni nei muri.

Speriamo che questo articolo ti sia stato utile ma non dimenticate di far vedere il dissesto ad un Tecnico Professionista!

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