quadro fessurativo
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Che cosa sono le sottofondazioni?

Le sottofondazioni sono opere eseguite sotto una struttura di fondazione preesistente, per ottenere una maggiore stabilità della fondazione. Le fondamenta di un edificio infatti possono essere consolidate anche in assenza di specifici problemi, ma per raggiungere una migliore stabilità strutturale. Questo tipo di intervento è stato per lungo tempo ritenuto il modo migliore per superare il cedimento delle fondazioni.

Quando bisogna consolidare le fondazioni?

Le fondazioni possono cedere per via di fattori esogeni (terremoti, eventi climatici ecc.) oppure per errori di progettazione, per esempio:

  • Infiltrazioni di falde acquifere
  • Periodi di forte siccità seguiti a piogge intense
  • Dissesti idrogeologici
  • Frane ed eventi sismici
  • Scavi o interventi nel terreno adiacente

In generale, per capire se occorre eseguire degli interventi di consolidamento delle fondazioni, dobbiamo prestare attenzione a quei fenomeni che tradiscono un problema di stabilità della struttura quali:

  • presenza di crepe nei muri specialmente vicino ad angoli, spigoli, finestre e porte, specialmente in caso di crepe orizzontali 
  • variazioni nella composizione del terreno circostante

Queste situazioni suggeriscono la possibilità di dovere riempire le cavità e le microcavità che si verificano nelle fondazioni.

Se ci troviamo in presenza di simili segnali di pericolo, la cosa migliore da fare non è assolutamente lasciare correre. La cosa più saggia da fare è rivolgersi a esperti geostrutturisti che siano in grado di valutare la portata. I professionisti possono consigliare gli interventi più convenienti in termini di risparmio economico, bassa invasività, riduzione della necessità di scavi e di interventi di muratura.

Sottofondazioni: quando bisogna intervenire per consolidare

Parliamo di una abitazione stretta e lunga, costruita interamente in muratura. L’edificio è stato realizzato con fondazioni in muratura ed un piano di appoggio molto superficiale. Ci troviamo in provincia di Bologna, in una zona pianeggiante. I terreni sono alluvionali e si sono rivelati di natura argillosa, estremamente compressibili fino a profondità elevate.

La casa negli ultimi 10 anni ha manifestato una serie di crepe e fessurazioni sui muri riconducibili ad un cedimento fondale. Il dissesto ha via via interessato buona parte dell’edificio. Per questo motivo 5 anni fa il Committente ha incaricato la propria impresa di fiducia di realizzare un cordolo di sottofondazione in cemento armato su tutto il perimetro della casa. L’intervento aveva lo scopo di allargare la base di appoggio e al tempo stesso irrigidire maggiormente la struttura. Terminate le opere di consolidamento fondale, sono state richiuse e ripristinate tutte le crepe su muri e pavimentazioni.

Purtroppo come, per la mia esperienza, spesso accade, l’intervento di sottofondazione non è risultato sufficiente ad arrestare il cedimento. Infatti succede di frequente che non avendo trasferito i carichi su terreni solidi in profondità, il solo irrigidimento non sia sufficiente a fermare il cedimento differenziale. Le crepe si sono così riaperte in modo ancora più accentuato in occasione delle ultime stagioni siccitose.

Consolidamento dei pali precaricati ancorati al cordolo di sottofondazione

Il consolidamento delle fondazioni tramite micropali in acciaio è un intervento che permette di rendere le fondamenta più stabili. In questo modo il carico si distribuisce in maniera più equa in profondità fino agli strati del terreno più profondo. Si tratta di un tipo di intervento di consolidamento poco invasivo e progettato per durare nel tempo.

Il tecnico della Committenza, in sinergia con i tecnici SYStab ha deciso di sfruttare il nuovo cordolo in c.a. per realizzare dei micropali che trasferissero il carico della struttura in profondità. Per minimizzare invasività e scavi si è deciso di realizzare delle piccole nicchie nel marciapiede e carotare l’estradosso del cordolo per inserire i pali precaricati.

L’opera micro palificazione si è svolta in 8 fasi distinte:

  1. demolizione localizzata della pavimentazione esterna per rendere accessibile la fondazione esistente;
  2. carotaggio della fondazione;
  3. fissaggio delle piastre in acciaio alla fondazione esistente;
  4. infissione dei micropali modulari di diametro 76 mm, con martinetti idraulici solidarizzati alle piastre;
  5. monitoraggio della struttura con livelli laser e monitoraggio delle pressioni di installazione;
  6. raggiungimento della profondità e delle pressioni di progetto;
  7. fissaggio finale dei micropali con inghisaggio con resine epossidiche all’interno del cordolo
  8. rimozione delle piastre e dei martinetti idraulici e successivo ripristino del marciapiede.

Micropali pressoinfissi precaricati per consolidare le sottofondazioni

Il consolidamento fondazioni  con pali precaricati ha diversi vantaggi che lo caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche di palificazione:

  • tempi di esecuzione molto rapidi rispetto a metodologie classiche
  • non produce materiale di risulta e si evitano scavi
  • non impiega né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni)
  • non produce vibrazioni potenzialmente dannose per la struttura
  • la portata di ogni singolo palo viene testata in corso d’opera
  • precarico per l’annullamento dei cedimenti primari eseguito su ogni micropalo.

L’intervento di consolidamento fondazioni è durato complessivamente 4 giorni ed ha consentito l’infissione di 17 micropali diametro 76 mm e lunghezza media 10 metri, compreso carotaggi della fondazione esistente e fissaggio finale dei micropali mediante inghisaggio.

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