Consolidamento crepe nei muri

Il consolidamento delle crepe nei muri, inteso come ripristino vero e proprio della struttura in elevazione, è un’opera importante almeno quanto il consolidamento delle fondazioni.

Il consolidamento delle fondamenta per correggere le crepe nei muri

Una volta compresa la causa delle crepe nei muri, è consigliabile intervenire eliminando alla radice il problema, stabilizzando l’edificio e, se necessario, intervenendo sulle sue fondazioni.

Altrettanto importante è azzerare il quadro fessurativo rispettando possibilmente le seguenti prescrizioni:

    • attendere almeno 6 mesi dopo l’intervento sulle fondazioni prima di eseguire il consolidamento delle crepe nei muri;
    • intervenire su tutte le lesioni che si trovano sui muri portanti a qualsiasi livello, ma specialmente su quelle che si trovano a piano terra o seminterrato, visto che consentiranno di comprendere la reale stabilizzazione ottenuta;
    • se possibile si consiglia di richiudere le crepe anche sui muri divisori, che seppur poco significativi per la statica dell’edificio hanno un valore nel monitorare l’efficacia degli interventi nel tempo, essendo le pareti che più facilmente si lesionano in caso di nuovi cedimenti;
    • è importante stabilire se la lesione è passante, infatti il fatto che l’intonaco di una parete presenti delle crepe, non implica che anche la sottostante muratura debba esserlo;
    • nel caso la crepe nei muri siano passanti andrà eseguito l’intervento su entrambi i lati
    • il principio guida della richiusura delle crepe è quello di ripristinare per quanto possibile il corretto stato tensionale, infatti le lesioni tendono a propagarsi verso l’alto anche se la base è stata stabilizzata e quindi ogni lesione va banalmente “riempita” utilizzando malte anti ritiro e all’occorrenza cunei d’acciaio.

crepa su muro portante

Le note sopra riportate sono solo alcune linee guida di base per il consolidamento delle crepe nei muri, in realtà ogni caso va visto da muratori e tecnici esperti che sapranno consigliare, in funzione delle caratteristiche costruttive (mattoni, pietra, telai in cemento armato con tamponature etc…) e della gravità delle lesioni, la soluzione migliore per il caso specifico.

Alcuni tecnici consiglieranno di eseguire monitoraggi più o meno lunghi prima di eseguire la richiusura delle crepe e può essere corretto.

Tuttavia non occorre dimenticare che una struttura lesionata è molto più fragile di una sana e quindi spesso si possono avere “falsi allarmi” che invece sono improbabili quando si esegue un corretto azzeramento del quadro fessurativo.

Cristian Setti
Geologo